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VITAMINA D
La vitamina D regola il metabolismo minerale dell'osso e del calcio ed esiste in due forme:
- Vitamina D3 (colecalciferolo): di produzione per la maggior parte nella cute dopo esposizione al sole per effetto dei raggi ultravioletti e in piccola parte assunta con prodotti di origine animale.
- Vitamina D2 (ergocalciferolo) contenuta nei vegetali ed assunta solo con la dieta.
La produzione endogena di vitamina D è in genere sufficiente alle nostre necessità: il suo apporto, in condizioni di normale esposizione al sole avviene per l'80-90% per sintesi cutanea di Vitamina D3.
La quantità esogena di vitamina D (sia D3 che D2) contenuta negli alimenti (pesce, uova, burro, vegetali, funghi) copre solo il 10-20% del fabbisogno ed è insufficiente a coprire le nostre necessità.
Nel nostro corpo la vitamina D è inattiva e viene attivata da due processi che avvengono:
- nel fegato generando la 25-OH-vitamina D (calcifediolo)
- nel rene generando la forma attiva di vitamina D detta 1,25-OH-vitamina D (calcitriolo)
La quantità di Vitamina D ematica si effettua a mezzo dosaggio della 25(OH)-vitamina D (calcifediolo).
IPOVITAMINOSI D
La mancanza di vitamina D è definita Ipovitaminosi D e comporta riduzione dei livelli sierici di 25(OH)-vitamina D (calcifediolo) al di sotto di 30 ng/ml, distinta in:
- insufficienza: di 25(OH)-vitamina D fra 20 e 30 ng/ml;
- deficit (carenza) di 25(OH)-vitamina D al disotto di 20 ng/ml.
Cause di Ipovitaminosi D
- ridotta capacità di sintesi cutanea
- scarsa esposizione al sole
- inquinamento ambientale
- abbigliamento (per es. nei soggetti religiosi o negli immigrati islamici)
- scarso introito alimentare di vitamina D.
Conseguenze della Ipovitaminosi - L’ipovitaminosi D è possibile causa di osteomalacia nell’adulto, rachitismo nel bambino, iperparatiroidismo secondario, osteoporosi, incremento del rischio di malattie cardiovascolari, aumento della incidenza di linfomi intestinali e maggio frequenza di malattia di Alzheimer. Pertanto, data la naturalità del trattamento correttivo (che prevede la semplice assunzione di tale vitamina a mezzo somministrazione per bocca) è opportuno ripristinare i livelli di Vitamina D entro i parametri di norma.
Categorie a rischio: anziani, donne in gravidanza o allattamento, prima infanzia e immigrati di colore.
Nell’anziano la quota di Vitamina D sintetizzata a livello cutaneo è minima.
Nei giovani è possibile riscontrare spesso ipovitaminosi D in caso di scarsa esposizione solare.
Terapia - Supplemento di Vitamina D3 (colecalciferolo) la quale si accumula in gran parte nel tessuto adiposo e viene rilasciata gradualmente nei mesi successivi: questo permette diverse forme di somministrazione: giornaliera, settimanale, mensile, trimestrale, semestrale o annuale (per bocca o anche intramuscolo).
Il colecalciferolo (D3), può essere somministrato secondo diversi schemi:
- piccola dose giornaliera (800-1000 UI/die fino ad un max di 2000 Ui/die)
- alta dose settimanale (7000-10.000 UI/settimana);
- alta dose mensile (30.000-50.000 UI al mese);
- alta dose bi-trimestrale (100.000 UI ogni 2-3 mesi);
- alta dose semestrale (300.000 UI ogni 6 mesi);
- alta dose annuale (600.000 UI all’anno).
In caso di severo deficit si inizia con un’alta dose (50.000 UI/settimana per 2-3 mesi), per "rifornire i depositi" e poi SI passa ad uno schema di mantenimento di 800-1000 UI/die o 7.000-10.000 all settimana.